BUDAPEST - Con una
splendida doppietta, maturata al termine di una gara un po' noiosa in
pista ma tesissima dal punto di vista dei nervi e degli equilibri tra i
piloti, la Ferrari risponde alla Mercedes inviando un messaggio chiaro:
"Combatteremo fino alla fine".
Come si diceva la gara non ha offerto molti spunti di cronaca. Di fatto
si è chiusa alla partenza. Che, per i ferraristi, è stata perfetta: non
solo tecnicamente, ma anche strategicamente, con Raikkonen che ha chiuso
la strada a chiunque da dietro potesse infastidire Vettel (leader mondiale, oggi a +14 rispetto ad Hamilton),
e con il tedesco a guadagnare quel tanto di margine che gli potesse
garantire due ore di serenità relativa, lì davanti. Il resto è stato una
processione verso la bandiera a scacchi.
Alla fine si può dire che è stata la gara
degli ordini di scuderia. Quello della Mercedes, che ha costretto Bottas
a lasciar passare Hamilton per dare modo all'inglese di provarle tutte
per arrivare almeno secondo e limitare dunque i danni in classifica
generale; e quello della Ferrari che ha impedito a Raikkonen di
sorpassare Vettel (poteva farlo comodamente rimanendo fuori un paio di
giri in più con le gomme rosse, quelle più veloci).
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