Domenicali si è dimesso. Al suo posto arriva Marco Mattiacci. Montezemolo sprona i suoi al miglioramento.
“Ci sono particolari momenti nella vita professionale di ognuno di noi” – riferisce lo stesso Domenicali – “in cui ci vuole il coraggio di prendere decisioni difficili e anche molto sofferte. È ora di attuare un cambiamento importante. Da capo, mi assumo la responsabilità – come ho sempre fatto – della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato. Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini della squadra, i piloti e i partner per il magnifico rapporto avuto in questi anni. A tutti auguro che presto si possa tornare ai livelli che la Ferrari merita. Infine, vorrei fare l’ultimo ringraziamento al nostro Presidente per avermi sempre sostenuto e un saluto a tutti i tifosi con il rammarico di non aver raccolto quanto duramente seminato in questi anni”.
Al suo posto ci sarà Marco Mattiacci, 42 anni, che ha iniziato a lavorare giovanissimo in Jaguar nel 1989. In Ferrari è giunto nel 1999 a 27 anni, nell’area vendite America e Medio Oriente. Nel 2001 si è occupato della Maserati e dal 2002 al 2006 è stato vice presidente “Sales & Marketing” del Nord America. Dal 2006 al 2010 ha rivestito la carica di presidente e CEO della Ferrari Asia Pacific, stessa carica ricoperta dal 2010 a oggi per la divisione nord americana.
Per Briatore la svolta si è resa necessaria alla luce degli attuali valori in campo, che rendono difficile un recupero anche alla luce delle pecche del progetto F14T: “La Ferrari non ha un problema di chassis che puoi risolvere velocemente, qui a parte la Mercedes gli altri sono tutti in difficoltà”.
Ai problemi del Cavallino il Presidente Montezemolo sprona i suoi e garantisce una sua presenza in campo più assidua: “Io lo aiuterò”, si legge sulla Gazzetta riferendosi al nuovo DT, “farò come nel passato, starò più vicino alla Formula 1, ci passerò più tempo. Per noi la Ferrari è la vita e non vogliamo che, a colpi di regolamento, si rovini questo circus”.
A Maranello ingegneri e meccanici sono al lavoro giorno e notte per mettere in pista una monoposto competitiva, in vista della gara asiatica di Shanghai.
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