venerdì 3 novembre 2017

Formula1, l'analisi tecnica del GP del Messico

Lewis Hamilton si è laureato per la quarta volta campione del mondo dopo una gara molto sofferta a causa di un contatto alla prima curva con Sebastian Vettel. Hamilton è campione con merito. Quella del 2017 è stata sicuramene la sua miglior stagione in carriera. Mai un errore, sempre veloce in qualifica e in gara, ed è riuscito, nei momenti di difficoltà, a raccogliere sempre il massimo dalla sua Mercedes W08 che non è  più dominante come nelle passate stagioni.
Dominante è stato invece in Messico Max Verstappen che è riuscito a cogliere la seconda vittoria stagionale (terza in carriera) grazie ad una Red Bull RB13 che, su questo tracciato, è sembrata essere la miglior vettura in pista. Bottas, secondo, e Raikkonen, terzo, non sono mai riusciti ad impensierire e mettere pressione al pilota olandese.

Partenza il momento chiave

La gara si è decisa in partenza quando Verstappen prendendo la scia di Vettel lo ha attaccato alla staccata di curva 1. Il tedesco ha provato a difendersi lasciando poco spazio all’arrembante pilota olandese che è riuscito, comunque, ad infilarsi. Di questa bagarre ne ha approfittato Hamilton che, molto astutamente, ha sopravanzato Vettel il quale, in uscita di curva, ha colpito il lato posteriore destro della Mercedes danneggiando la propria ala anteriore e forando la gomma a Lewis. Una manovra che poteva costare una penalità a Vettel ma che non è stata punita dai commissari sportivi. I primi due della classifica iridata sono stati costretti a rientrare ai box per la sostituzione del musetto (Vettel) e per la sostituzione degli pneumatici (Hamilton).

Dall'analisi degli stint è chiaro il dominio di Verstappen

Se  analizziamo i singoli stint ci rendiamo conto di come Verstappen abbia stra dominato la corsa. Nel primo stint, a parità di gomma, è stato più veloce di Bottas di 2 decimi e di Raikkonen di ben 7. Vettel ed Hamilton, costretti a rimontare dal fondo, hanno girato, con gomme soft, ad un ritmo di 1,3 s più lento rispetto al giovane pilota olandese.

Hamilton penalizzato dal diffusore danneggiato

Hamilton dopo il contatto con Vettel alla prima curva non è sembrato avere un gran ritmo. Infatti, ha faticato molto di più di Vettel nel risalire dal fondo della classifica. Tutto questo ha una spiegazione tecnica. Hamilton infatti ha subito il danneggiamento della parte esterna del diffusore con la rottura dei profili ad arco che hanno la funzione di ripulire le turbolenze generate dalla rotazione delle gomme. HAM, a causa di questa rottura, ha perso carico aerodinamico sulla propria W08 che, oltre a sbilanciare la vettura, lo ha penalizzato molto anche in termini di tempi sul giro. Secondo gli ingegneri Mercedes questa rottura è costata al neo quattro volte campione del mondo ben 3 decimi al giro.

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