Pastor Maldonado, 10 È il più veloce in qualifica, al netto di Hamilton che però è più leggero di lui, ma sopratutto in gara compie il miracolo: passato da Alonso in partenza sembra che il suo sogno sia già finito e invece, sopratutto con due giri da pilota navigato appena uscito dai box, si riprende la prima posizione e guida senza una sbavatura sotto la pressione dello spagnolo negli ultimi giri. Vince la sua prima gara e, come fece Vettel con la Toro Rosso a Monza qualche anno fa, non vince perché gli altri spariscono: vince perché è il più veloce in pista.
Fernando Alonso, 8 Massimizza la partenza in prima fila scavalcando Maldonado, e la vittoria sembra già scritta: in realtà, non è affatto così, perché la Williams va oggettivamente meglio della Ferrari in Spagna e il consumo delle gomme sulla rossa è devastante. La macchina continua a non essere la migliore del gruppo, e probabilmente se Hamilton fosse partito davanti racconteremmo di una gara diversa, ma i numeri dicono che è di nuovo in testa al mondiale, a parimerito con Vettel.Kimi Räikkönen, 7 Come spesso è accaduto alla Lotus, il passo dei primi arriva nel momento più inutile della gara: Raikkonen non tiene il passo di Maldonado e Alonso nelle fasi iniziali, si allontana fino a venti secondi dalla coppia di testa, poi inizia a girare più forte di tutti e quasi rimonta lo spagnolo. Un passo meno forsennato, ma spalmato sull’intera distanza di gara, probabilmente avrebbe portato il finlandese alla vittoria. Non è aiutato dagli strateghi Lotus, che in mondovisione via radio gli raccontano la loro interpretazione delle strategie degli altri prendendo uno degli abbagli più grossi da quando in F1 esistono i pit-stop.Sebastian Vettel, 6 Penalizzato con un drive trough per non aver rallentato nell’incidente tra Schumacher e Senna, che gli succede a pochi metri di distanza, Vettel deve anche sostituire il muso anteriore e, con sorpassi decisi sulle McLaren e su Rosberg si porta a casa un sesto posto che è quanto di meglio potesse ottenere vista la terribile giornata della Red Bull.Mark Webber, 4 Anche Webber deve cambiare l’ala anteriore, in entrambi i casi danneggiate senza sapere bene perché: una frase che sa molto di collasso strutturale. Il cambio dell’ala, per Webber, arriva però nei primissimi giri e questo lo penalizza particolarmente, ma è troppo triste l’immagine dell’australiano che non riesce a superare Hulkenberg per l’ultima posizione a punti.Jenson Button, 4 Un week-end complessivamente terribile, con l’assetto della sua McLaren mai veramente azzeccato e una gara in cui il continuo traffico ha accentuato tutti i difetti della sua auto, bruciandogli le gomme. Arrendevole nei sorpassi subìti, arriva solo in nona posizione.Lewis Hamilton, 8 Otto come la posizione in cui arriva, partendo ventiquattresimo: se la pole è delegittimata dalla irregolarità della sua vettura, in gara compie un capolavoro: due sole soste, uno stint di trentuno giri sulle gomme più dure e settimo posto sfiorato in un ultimo duello con Rosberg.Felipe Massa, 4 È penalizzato, così come Vettel, per aver ignorato le bandiere gialle del tamponamento Schumy-Senna, ma al contrario del tedesco quando l’incidente avviene in fondo al rettilineo dei box, Massa si trova ancora all’uscita dell’ultima curva. Il drive trough è un colpo durissimo ad una gara già opaca, nata male dopo un’assurda qualifica che lo fa partire dalla diciassettesima piazza.
Michael Schumacher, 3: Sbagliare, e sbagliare nelle corse, capita: lo ha affermato lui stesso quando i suoi meccanici gli hanno rovinato la gara che poteva valergli un podio, e dovrebbe essere altrettanto capace di affermarlo anche in merito al tamponamento con il quale mette fuori gioco Senna. Invece, oltre al brutto errore, c’è anche la testardaggine di sentirsi ancora incolpevole.
Nico Rosberg, 6,5 La strategia che la Mercedes applica per lui è semplicemente sbagliata: i primi due stint, più brevi, su gomme morbide, lasciando quello finale da ventisei giri su gomme dure. È proprio nel finale che la gara di Rosberg tracolla, perde le posizioni su Kobayashi e Vettel, e difende la settima piazza per pochi secondi su uno scatenato Hamilton.
Romain Grosjean, 6,5 Buon quarto posto senz’altro, ma perde le chance del podio fin da subito quando danneggia l’ala anteriore in un contatto con Perez. Manca ancora dell’attenzione necessaria per preservare intatta la sua monoposto, caratteristica fondamentale in una categoria dove anche un pezzetto di alettone di meno può rovinarti la gara.
Kamui Kobayashi, 8 Pur avendo saltato la Q3 a causa di un problema tecnico, Kobayashi porta a casa un quinto posto splendido, con due sorpassi di forza su Button e Rosberg.
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