giovedì 13 ottobre 2011

GP Suzuka 2011 - Pagelle

Jenson Button 10 e lode Gli manca soltanto la pole position che, ci scommettiamo, sarebbe arrivata se avesse guidato la Red Bull. Perchè il giro di sabato è perfetto. La McLaren nelle sue mani si anela, diventa l’anti Red Bull per eccellenza e sembra a tratti la macchina più forte in assoluto. Jenson si innervosisce in partenza, causa la prepotenza di Vettel, poi si riprende e martella giro dopo giro, tenendo un ritmo infernale per tutti. Per la prima volta in stagione nell’immaginario collettivo è il favorito della vigilia e tiene fede ai pronostici. Ormai è una splendida realtà. Terza vittoria stagionale, dodicesima in carriera. RINNOVO E CONSACRAZIONE
 
Fernando Alonso 9 L’unico errorino lo commette in qualifica, dove perde la chance di “scaldarsi” bene in vista dell’ultimo tentativo. Perde feedback e si piazza quinto. Ma la domenica è uno show. Nando si prende il podio dopo una decina di tornate e non lo molla più. Prima dell’ultima sosta guida come un forsennato per mettersi dietro il neo campione Vettel resistendogli poi con le gomme medie. Non solo; si mette in testa una pazza idea: quella di raggiungere Button e vincere. E per un soffio non ci riesce. La sua Suzuka è uno schiaffo morale a chi vorrebbe sminuire i suoi meriti: con un pilota così il mondiale è solo questione di tempo. DOMINANTE

Sebastian Vettel 8 Bicampione del mondo (il più giovane di sempre) nel giorno più facile. Gli bastava un punto. Onore a lui per aver dominato un mondiale in lungo e largo. Eppure l’iride conquistato al traguardo brilla più della sua gara. Seb passa sotto la bandiera a scacchi in terza posizione dopo un Gp in leggero affanno. In partenza compie una manovra cattiva, forse al limite, ai danni di Button. Poi soffre eccessivamente il degrado degli pneumatici che gli impedisce di lottare alla pari con un pilota dalla guida fine come Jenson. Ma anche contro la Ferrari di Alonso. Il voto si alza ripensando alla furia agonistica con cui strappa la pole position. Il record di Mansell dista solo due “pali”. BABY KAISER

Mark Webber 6 Sabato è autore di una scampagnata in qualifica mentre il suo compagno di squadra dà l’anima  per conquistare la prima posizione in griglia. Domenica la cosa migliore, considerando i suoi standard, la fa allo start. Dove non perde posizioni. Si ritrova quarto grazie a una buona strategia, e merita la sufficienza perchè in una giornata difficile per la Red Bull riesce comunque a piazzarsi subito dietro a Vettel.  ANONIMO
Lewis Hamilton 5,5 In qualifica manca l’ultimo tentativo anche per colpa della squadra (e del traffico). Appare insolitamente piagnone e nervoso. Al di là dell’ennesimo contatto gratuito e sgraziato controMassa (ma chiede subito scusa), a lasciare a desiderare è proprio la sua performance. E’ secondo alla prima curva ma chiude quinto e lontano dai primi. Il compagno vola mentre lui non riesce a gestire le mescole Pirelli. Aggressivo al volante anche quando non serve. Non bastasse ci si mette pure una mezza (misteriosa) foratura a danneggiarlo ma appare sempre più come un pilota in crisi. Attualmente, forse, non lo salverebbe nemmeno la bussola magica di Jack Sparrow. DISORIENTATO
Michael Schumacher 8 Okay la fortuna gli viene incontro con la safety car che gli permette di ammortizzare il tempo di una sosta. Cosa che lo catapulta a ballare improvvisamente con i grandi quando meno te l’aspetti. E fa piacere rivederlo in testa a un Gp dopo cinque lunghi anni. Riuscire a chiudere sesto tenendosi dietro una Ferrari in una gara così tirata è comunque un risultato notevole. Che arriva su una pista alla quale lo legano dolcissimi ricordi e nonostante un campione come lui potrebbe evitare di partecipare alla “farsa” di sabato. Rosberg adesso dista solo tre punti. SOLIDO
Felipe Massa 6,5 C’è qualcosa di poco chiaro e di enigmatico che avvolge la prestazione di questo Felipe by Suzuka. Mai così in forma dall’inizio del mondiale. Almeno in qualifica e nella prima metà di gara. Sembra la volta buona per cogliere un risultato importante, cioè arrivare quarto e tenersi dietro Webber e Hamilton. Invece ecco, a tradimento, il crollo con la mescola medium. Massa scompare sul più bello, proprio nel giorno in cui la Ferrari le sfruttava al meglio le gomme. Una grande illusione, con la beffa finale di dietro alla Mercedes di Schumi. Lui si lamenta un po’ della strategia. MISTERO
Sergio Perez 8 Da diciassettesimo a ottavo, la Sauber su cui puntare per il Gp del Giappone era la sua, non quella dell’idolo di casa Kobayashi. Sergio è autore di una prova maiuscola, non la prima in stagione. Sempre più in palla e dal temperamento sempre più freddo. L’ottima strategia fa il resto. Peccato per quelle prove un po’ così. OTTIMO
Vitaly Petrov 6,5 Combatte a centrogruppo con il coltello tra i denti. Le dà e le prende. Alla fine arriva nono, prendendo due punti iridati. Bottimo misero ma positivo se confrontato con la disastrosa gara del team mate.
Nico Rosberg 7 Parte ventitreesimo con gomme prime e dopo un’onesta, sebbene non entusiasmante, rimonta riesce a strappare un punto, chiudendo decimo. Perde un po’ di tempo a centrogruppo in qualche duello di troppo. Cosa che alla fine lo danneggia non poco nei confronti di Petrov e Perez. Sfortunato per l’incoveniente tecnico che lo blocca sabato.

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